Strade Bianche 2024, 80km di assolo: impresa epica di Tadej Pogacar! Il 2° a 2’44”, 7° Davide Formolo, 9° Filippo Zana

Tadej Pogačar regala spettacolo alla Strade Bianche 2024. Se si pensava che il nuovo percorso potesse diminuire l’importanza del Monte Sante Marie, era un pensiero che non teneva conto del carattere del fenomeno sloveno, che è proprio sull’ottavo settore del giorno che parte da solo con uno scatto secco, a oltre 80 chilometri dalla conclusione. Una accelerazione che lascia tutti di sasso, incapaci di reagire allo strapotere del leader della UAE Team Emirates che scava rapidamente un solco incolmabile, superando i tre minuti di vantaggio già a 50 chilometri dall’arrivo. Da quel momento è una splendida passerella per lui fino al traguardo, dove si impone davanti ad un pubblico entusiasta, mostrando a tutti la sua Colnago.

Dietro di lui, un abisso. Dopo 2’44” dall’arrivo trionfale di Pogačar, Toms Skujins (Lidl-Trek) ha la meglio al termine di una sfida a due con Maxim Van Gils (Lotto Dstny), con i due che si sono avvantaggiati rispetto a un gruppo che ormai correva sconfitto. Ai piedi del podio il campione uscente Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), a 3’50”, con Matej Mohoric (Bahrain Victorious) a completare la Top5 a 4’26”.  Poco dietro Davide Formolo (Movistar) e Filippo Zana (Team Jayco-AlUla), partiti in contropiede con un ulteriore gruppetto di inseguitori, concludendo così settimo e nono. A chiudere i primi dieci è Christophe Laporte (Visma|Lease a Bike), con un distacco di ben 5’17”.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

La corsa parte ad altissima velocità e diversi tentativi di fuga si consumano prima di riuscire a prendere corpo. Nei primi 30 chilometri l’unico attacco che ha durata è quello portato da Oscar Riesebeek (Alpecin-Deceuninck), Cristián Rodríguez (Arkea-B&B Hotels), Mathias Vacek (Lidl-Trek), Logan Currie (Lotto Dstny), Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla), Francisco Muñoz (Team Polti Kometa) e Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility), che vengono però ripresi dopo pochi chilometri di libertà.

All’altezza del chilometro 30 la velocità altissima causa un frazionamento nel gruppo, che si spezza in due tronconi, ma dopo qualche chilometro la situazione rientra. Sul finire del terzo settore di sterrato, quello di Radi, te uomini riescono finalmente a prendere il largo: si tratta di Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team), Lawson Craddock (Team Jayco AlUla) e Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility), che vengono subito raggiunti da Dion Smith (Intermarché-Wanty) e, dopo un breve inseguimento, da Nils Brun (Tudor Pro Cycling Team).

Questo quintetto riesce a guadagnare inizialmente poco più di un minuto, con il gap che arriva a toccare un massimo di 2’35” a 150 chilometri dalla conclusione. Il plotone, tirato soprattutto dalla UAE Team Emirates, tiene sotto controllo la situazione e torna ad avvicinarsi nel corso del quinto tratto di sterrato, quello di Lucignano d’Asso, lungo il quale si verificano diverse forature, tra cui quella di cui è vittima il fuggitivo Brun. L’elvetico perde una trentina di secondi ma in seguito riesce a riaccodarsi, mentre sul settore successivo perde contatto Donovan, riassorbito da un gruppo riavvicinatosi a meno di un minuto.

Anche Craddock si stacca per un problema meccanico, ma riesce a rientrare davanti, ma pochi chilometri dopo è vittima di una foratura e viene riassorbito dal plotone, che nel frattempo si è nuovamente spezzato in diversi tronconi. L’avventura dei battistrada superstiti non dura però tanto di più e i tre vengono ripresi dopo 114 chilometri di gara, all’ingresso del settore di San Martino in Grania. Qui prova subito ad allungare Quinn Simmons (Lidl-Trek), subito seguito da Magnus Cort (Uno-X Mobility), ma un gruppo sempre più sgranato, di circa 25-30 unità, e tirato sempre dalla UAE va a chiudere su questo tentativo, riprendendo lo statunitense, rimasto rapidamente da solo, in vista del settore successivo. Esaurito il lavoro di Isaac Del Toro e Tim Wellens, Tadej Pogačar lancia la sua offensiva nel settore di Monte Sante Marie, quando al traguardo mancano ancora oltre 80 chilometri.

Uno scatto secco che lascia sul posto Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike) e gli altri alla sua ruota. Il fenomeno sloveno crea subito un gap importante in pochissimo tempo, mentre dietro alcune accelerazioni non sembrano portare grandi risultati. Ben Healy (EF Education – EasyPost) è tra i più attivi, ma a riuscire a prendere qualche metro è Maxim Van Gils (Lotto Dstny). Una azione che tuttavia non ha grande fortuna, perché rapidamente si ritrova a trenta secondi da Pogačar, mentre dietro di lui ci si muove a scatti finché Visma | Lease a Bike e Ineos Grenadiers provano a organizzarsi in qualche modo, andando così a riprendere il belga. Il gap da Pogačar in quel momento è tuttavia già salito a ben due minuti.

Da quel momento il distacco aumenta ulteriormente, consentendo il rientro di altri corridori, fino a diventare in 23 grazie ai rientri di Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ) che si aggiungono a Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers), Lennard Kämna (Bora – hansgrohe), Benoît Cosnefroy (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Ben Healy (EF Education – Easypost), Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Francesco Busatto (Intermarché – Wanty), Krists Neilands (Israel – Premier Tech), Toms Skujiņš (Lidl-Trek), Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), Maxim Van Gils (Lotto Dstny), Davide Formolo (Movistar Team), Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Christophe Laporte (Team Visma | Lease A Bike), Sepp Kuss (Team Visma | Lease A Bike), Ben Tulett (Team Visma | Lease A Bike), Attila Valter (Team Visma | Lease A Bike), Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) e Tim Wellens (UAE Team Emirates).

Saltato l’accordo fra le uniche due squadre più numerose, il gap sale ulteriormente fino a sfiorare i tre minuti, quando a muoversi è Romain Bardet (Team dsm-firmenich), seguito da Benoît Cosnefroy (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny) e Krists Neilands (Israel – Premier Tech). Su di loro si riporta Tim Wellens (UAE Team Emirates), difendendo la posizione del proprio capitano, formando un sestetto visto il rientro anche di Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers). Da dietro rientrano anche Lennard Kämna (Bora – hansgrohe), Ben Healy (EF Education – Easypost), Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Francesco Busatto (Intermarché – Wanty), Davide Formolo (Movistar Team) e Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), ma più aumenta il numero più l’intesa è difficile da trovare, consentendo altri rientri mentre il gap degli inseguitori sale a 2’30”.

A riportarsi successivamente sotto sono così Christophe Laporte (Team Visma | Lease A Bike) e Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), imitati successivamente da un Attila Valter (Team Visma | Lease a Bike) decisamente meno brillante di quanto si aspettasse. Con loro anche Lenny Martinez (Groupama-FDJ) e Filippo Zana (Team Jayco AlUla), mentre si arriva sul settore di Colle Pinzuto, con Pogačar che vola tra due ali di folla, aumentando il suo gap a 3’15” all’uscita. Nel mentre il più attivo dietro è Healy, ma il campione irlandese fa molto rumore per nulla, non riuscendo mai a fare la differenza, come dimostra il gap crescente in favore del battistrada.

Con il ritardo ormai arrivato a 3’40” ai piedi de Le Tolfe, Pogačar prosegue la sua avventura senza problemi, mentre dietro Maxim Van Gils parte con decisione. Inizialmente seguito dal compagno Van Eetvelt, per il quale sembrava fare operazione di lancio, Va Gils resta invece da solo in cima, conquistando trenta secondi sul resto degli inseguitori. Malgrado un brivido in discesa, il corridore fiammingo prosegue spedito la sua azione, con il solo Toms Skujins (Lidl-Trek) a reagire alle sue spalle, mentre gli altri sembrano ormai in balia di sé stessi, senza alcuna intenzione di reagire, consapevoli di essere ormai battuti.

A trenta chilometri dalla conclusione Tadej Pogačar ha così un vantaggio di 3’30” su Maxim Van Gils e oltre quattro minuti sugli altri, con l’unica eccezione di Skuijns, che progressivamente si avvicina al belga, rientrando su di lui poco prima di entrare nei venti chilometri conclusivi, ai quali il battistrada si presenta con un vantaggio inalterato su di loro, mentre il resto del gruppo ormai è a 4’37”. Con il nuovo passaggio a Colle Pinzuto è Pidcock ad allungare dal gruppo, ma ormai il gap anche dalla coppia che si gioca il podio è troppo alto. Il campione uscente riesce a guadagnare una trentina di secondi prima che alle sue spalle si muovano Benoît Cosnefroy (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Ben Healy (EF Education – Easypost), Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Davide Formolo (Movistar Team), Filippo Zana (Team Jayco AlUla) e Matej Mohorič (Bahrain – Victorious).

Mentre ormai per Pogačar è uno splendido assolo tra due ali di folla che lo incitano, portando anche un rischio quando uno spettatore sembra volere il cinque, alle sue spalle Skujins e Van Gils collaborano fino allo strappo di Via Santa Caterina, ultima difficoltà di giornata. Qui è il lettone ad avere la meglio, andando così a conquistare un bel secondo posto, seppur a 2’44” dal vincitore, fermatosi sul traguardo per alzare al cielo la sua bici e godersi pienamente l’applauso del pubblico. Ai piedi del podio arriva invece un Pidcock che sembrava quasi ripreso nell’ultimo settore, ormai a vista degli inseguitori, riuscendo tuttavia poi a difendersi respingendo l’assalto.

 

Risultato Strade Bianche 2024

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